Ti incontro ancora qui, mia amica

Nei sentieri di una vita nostra, così unica 

a scrivere a parole

ciò che può volare solo sulle nuvole 

ed allora volgo a te il mio diletto  

e dare voce nuova a ciò che non ti ho mai detto

Discreta tessitrice di trame sulla pelle cucite

Con pensieri retti presenti nei non detti 

Donne e bambine nella corsa del cuore

Fuggire insieme da uno stesso dolore 

Campane e rintocchi

suoni insicuri di tacchi  

in festa di lenti

con uomini distratti e silenti 

Campane e rintocchi

Partenze improvvise con sacchi   

Perduti in viaggio

Smarriti, lasciati con coraggio 

Rintocchi e campane

Ora fate, poi befane 

Il sogno d’altare

Il bisogno di dare 

le risa e le lacrime  nei sentieri di anime 

Estrema, libera, compìta

Ti sento dipingere a colori la tua vita 

Anche quando è vero

E tutto sembra in bianco e nero 

Sai onorar la tua scommessa

che ad amarti sei prima tu, te stessa 

Il tuo messaggio d’amore, limpida e fiera

Lo porti a trionfo nella tua bandiera 

Hai sempre guardato vedendo il possibile

Rischiando ogni cosa oltre il visibile 

In pace fermarti alla stazione

Godendoti il tempo di ogni stagione 

Cosa sei per me forse è chiaro

Come quando nella foschìa intravedi un faro 

Perché  luce sei stata, l’altra faccia della luna

Ciò  che io solo adesso mi concedo nella duna 

Le campane per suonare devono potere vibrare

E per farlo davvero devono potere incontrare 

Ciò  che  è diverso, lontano

Che senti da dentro sfiorando una mano

Pezzi di cuore soli, in agonìa

Che toccandosi risuonano in melodia 

Le  emozioni diventano pensieri

I pensieri costruiscono sentieri 

I sentieri diventano solchi di rughe

Bisogno di casa, non certo di fughe 

Memoria di un passato

Identità  di ciò che è stato 

Metafora della nostra amicizia sia quindi la campana

Dai rintocchi vibranti in cui tu in me risuoni, Tiziana

Palermo,19-03-2009 – Gisa Maniscalco